Week end intenso e dedicato alle donne quello appena passato nel Palazzo dei Vicari di Scarperia (FI).

A partire dal venerdì la Pro Loco di Scarperia ha organizzato una serie di iniziative culturali che hanno visto grande partecipazione da parte della comunità. Per la Festa della Donna è stato proposto “Il Salotto del Vicario”: conversazioni sulle lame al femminile e letture di brani con donne protagoniste, il tutto conclusosi con degustazione di cioccolata e pasticcini; Sabato 9 grandi festeggiamenti per i 20 anni di attività dell’associazione con presentazione del nuovo sito web e del nuovo consiglio.

Si è concluso il tutto con un bellissimo ed emozionante concerto nella sala dei tendaggi del Palazzo: canzoni del popolo per il popolo, interpretate da una grandissima icona della musica popolare italiana, Giovanna Marini, accompagnata da Francesca Breschi e dal Coro Inni e Canti di lotta della Scuola di Musica Popolare del Testaccio di Roma, che da 25 anni collabora assiduamente con l’artista. Nato da un’idea dell’Associazione Culturale Arzach di Scarperia, gestore del Cinema Garibaldi, l’evento intitolato “Lotto Marzo” ha voluto evidenziare e raccontare quella storia e quella cultura popolare italiana che non si impara sui banchi di scuola, attraverso una perfetta sintonia di umili racconti, calde voci ed armoniose melodie mosse sulle corde della chitarra che la Marini con esperienza faceva parlare. Il pubblico, attento e partecipante, ha condiviso un momento di rievocazione emotiva ascoltando e cantando quei canti che erano e sono testimonianza della storia delle classi subalterne, e che parlavano e parlano di valori universali, di giustizia, di pace e di lavoro. Il repertorio del concerto è così variato da pezzi classici del mondo del lavoro e di rivendicazione sociale con classici della tradizione di lotta politica.

È stato un modo originale per ricordare la festa internazionale della donna con un punto di vista non convenzionale, collegato alla tradizione del valore della figura femminile ed alla sua eterna contemporaneità, perfettamente esemplificata dalla forza con cui ancora oggi Giovanna Marini, ultraottantenne, racconta storie.