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Presentazione del libro “Il pianto del randagio” di Vittoria Leuzzi

Domenica 12 marzo, ore 16:00

Salone dei tendaggi, Palazzo dei Vicari di Scarperia

 

“Il racconto è alternato da descrizioni di luoghi, intrisi di profonda religiosità, ma anche molta superstizione. Si raccontano storie parallele e leggende che ne testimoniano la cultura e il modo di vivere e pensare, lo sfruttamento dei baroni, il loro strapotere sulle donne, sui bambini e sui contadini in genere. Si descrive la condizione fortemente subalterna della donna, sottomessa a un fratello, un padre o un marito e anche semplicemente un intendente che le sfrutta e le umilia, e del loro coraggio di  far emergere  la loro forza nel portare avanti intere famiglie a dispetto delle avversità. Racconta del solco sociale che divide la popolazione in un paese, dove erano prescritte le strade che potevano percorrere i contadini e le ore per assistere alle funzioni religiose. Si racconta come segni pagani e religiosi convivessero ancora in quel periodo in un certo sincretismo abbastanza evidente. I sogni premonitori, i cani che latrano di notte, il malocchio, gli spiriti maligni che invadevano i campi e che la notte di carnevale, che poteva coincidere con la festa della primavera, gli uomini bevessero vino versandone a terra un po’ per ingraziarseli, mentre altri battono oggetti rumorosi per spaventarli. I dialoghi, pochi, sono scritti in dialetto, perché mi pare artificioso che contadini, ma anche borghesi e nobili, parlassero in un italiano che pochi conoscevano, e che ancora meno persone utilizzavano solo come lingua scritta e nemmeno sempre. Il dialetto è il badolatese, e solo verso la fine del libro ci sono frasi in siciliano dovute all’introduzione nel romanzo di una famiglia siciliana”, Vittoria Leuzzi.

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